Quando siamo in didattica a distanza, prediligo modalità ed approcci che mi portano a realizzare materiali fatti su misura che siano un supporto alle mie lezioni e che i ragazzi possano utilizzare per fissare i concetti più importanti o per lo meno quelli che io ritengo essenziali. I ragazzi sono bombardati di informazioni e contenuti; in classe è possibile fare un lavoro di mediazione e semplificazione verbale di questi contenuti, mentre a distanza è più difficile, perché i tempi sono contratti e la soglia di attenzione si riduce drasticamente. Per questo, è importante fornire ai ragazzi degli strumenti che li aiutino a fare sintesi, possibilmente con una veste grafica che li invogli ad usarli. E proprio per tutte queste ragioni, spesso fornisco ai ragazzi delle INFOGRAFICHE: esse uniscono i vantaggi di immediatezza di un'immagine a quello di facile memorabilità dei suoi contenuti testuali. Simboli e struttura semplificano i contenuti, consentendo di evidenziare ciò che è essenziale e che viene dunque immagazzinato più facilmente (proprio perché spesso ridotto all'osso) dal nostro cervello. Inoltre hanno per lo più una veste grafica attraente, e dare un po' di appeal ai contenuti più noiosi, non guasta. L'ultima che ho realizzato è per una classe di tedesco in cui ho recentemente spiegato la costruzione e l'uso del futuro. Sarò onesta: questo lavoro aiuta sicuramente i ragazzi, ma consente anche a me di fissare ciò che è essenziale e mi offre un percorso da seguire per quando lavoro in classe con i ragazzini più fragili. Sto pensando che quando torneremo a scuola, sarebbe bello preparare delle copie cartacee da appendere nella mia classe; oltre al fatto che questo contribuirebbe a rendere più colorato il nostro ambiente fisico di apprendimento, i ragazzi avrebbero a disposizione quelle informazioni necessarie per recuperare in breve tempo, ciò che hanno già studiato, ed infine, ma non meno importante, ogni volta che le guarderemo, ci ricorderemo che la didattica a distanza, per quanto faticosa e diversa da quella fatta in classe, non è un limbo, ma qualcosa dentro a cui stare, con creatività se possibile, senza dimenticarsi che noi siamo insegnanti, e che sia da dietro una cattedra o un monitor, abbiamo il dovere di aiutare i nostri studenti a non perdere l'entusiasmo che la conoscenza regala, a chi ne impara il valore. Come sempre condivido volentieri i miei materiali. Sotto trovate il file della mia infografica.
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C'è chi è sempre un passo avanti, e chi come me, resta spesso indietro, perché nonostante i buoni propositi, ha imparato a fare i conti con la realtà, e nel mio caso la realtà ha il volto della mia famiglia e dei miei studenti. Per cui, sebbene mi fossi ripromessa di essere più costante con la pubblicazione dei post relativa ai progetti scolastici che elaboro, mi sono poi trovata nella necessità di far fronte ad altre impellenti urgenze scolastiche, che hanno mandato all'aria i miei ambiziosi progetti. Questo però non mi dissuade dall'abitudine di continuare a progettare e pianificare, a darmi degli obiettivi e tantomeno a smettere di invitare i ragazzi anche a scuola a fare lo stesso; così, qualche settimana fa, il nuovo argomento di lezione - costruzione ed uso del tempo futuro in tedesco - mi ha offerto lo spunto per un progetto che unisse la positiva abitudine di darsi degli obiettivi con il consolidamento delle recenti acquisizioni grammaticali. La forma verbale del tempo futuro viene usata anche per esprimere intenzioni e propositi, e l'inizio del secondo quadrimestre mi è sembrato essere il momento ideale per guidare i ragazzi a stilare un elenco di obiettivi personali che fossero di sprono per affrontare questa seconda parte dell'anno, che per gli studenti di terza coincide con i mesi che li condurranno all'esame di Stato. Siamo partiti dall'uso e dalla costruzione della forma verbale del tempo futuro, facendo riferimento al testo in adozione. Dopo aver consolidato la capacità di riconoscere e costruire le forme verbali al futuro attraverso una serie di esercizi grammaticali strutturati e di comprensione del testo, siamo passati alla produzione personale, elaborando brevi intenzioni personali che sono state poi oggetto di confronto in classe, evidenziando come molti propositi fossero comuni e legati alla sfera scolastica. Affinché i buoni propositi non si abbandonassero da qui a qualche settimana, abbiamo pensato di riprodurli sui dei Post-It, che abbiamo successivamente raccolto su un cartellone, poi appeso in classe. In questo modo, oltre ad avere un prodotto finale, i ragazzi vengono richiamati ai propri obiettivi, anche quando la fatica o la smemoratezza sembrano avere il sopravvento Anche in questo caso, la produzione personale non è scevra da alcune imprecisioni o errori grammaticali, perché molti argomenti non sono stati ancora trattati, come la declinazione degli aggettivi ad esempio, ma non possiamo pensare di aver esaurito tutta la grammatica, per spronarli ad una produzione scritta o orale personale. La fase di correzione è stata successiva, e senza però he fosse vincolante per la loro espressione, perché ciò che mi sta a cuore non è che siano sempre corretti, ma che non temano di mettersi in gioco, anche quando la perfezione sembra lontana. |
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Marzo 2021
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