Recentemente ho scoperto che esiste un set di Emoticons da utilizzare con l'applicazione MEET, che io abitualmente uso per le mie lezioni in streaming. A dire il vero, la scoperta non è stata casuale; è stata Allegra (la mia prima figlia) a parlarmene e a suggerirmene l'utilizzo; convivere con i nativi digitale offre alcuni vantaggi, per lo meno nell'ambito digital. Le Emoticons a disposizione, scaricabili gratuitamente dallo Store di Chrome, non sono moltissime, ma sufficienti per consentire ai miei studenti di comunicarmi informazioni di base, senza usare la chat e senza dover aprire il microfono, interrompendo il flusso della lezione. Le Emoticons non sostituiscono la chat o la possibilità di scambiare quattro parole, sono però uno strumento di indubbia efficacia per la gestione degli interventi. Come presumibile, i ragazzi sono stati ben contenti di aver uno strumento per poter interagire con me, senza risultare invadenti ed io riesco finalmente, anche con le classi più "indisciplinate", a dare il giusto spazio a tutti, senza perdere continuamente il filo del discorso. Sul mio canale YouTube trovate un tutorial per il download e l'uso delle Emoticons. Alla prossima.
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Uno degli argomenti più comunemente affrontati in inglese nel primo anno della scuola media è legato alle funzioni comunicative per chiedere e dare suggerimenti (soprattutto nell'ambito delle attività de tempo libero). Con la mia attuale prima, ho affrontato l'argomento in questo periodo di didattica a distanza, e poiché alcuni di loro non presenziano alle lezioni in streaming, ho pensato di creare un cartoon animato in cui veicolare il contenuto della mia lezione e condividerlo in Classroom (la classe virtuale della Gsuite); in questo modo garantisco all'intera classe una risorsa ulteriore a quella offerta dal libro di testo e sebbene per me si tratti di raddoppiare (se non triplicare) la quantità di lavoro da fare, lo faccio volentieri, perché è il mio lavoro e quando vedo i risultati in termini di apprendimento, capisco che ne è valsa le pena. Il video, che trovate anche sul mio canale YouTube, spiega sostanzialmente l'uso di Shall e Let's e poche forme per accettare o rifiutare una proposta, per cui non ha alcuna pretesa di essere esaustivo sull'argomento. Del resto, da sempre la mia didattica si costruisce sulla qualità dei contenuto mediati più che sulla quantità di ciò che insegno, (sarà per questo che non finisco mai il programma?) e tanto più ora, dove faccio fatica ad avere un feedback sul reale apprendimento, dei ragazzi, ritengo sia meglio chiedere ai ragazzi di concentrarsi su poche funzioni ed invitarli ad usarle quando ci colleghiamo in streaming o nei dialoghi che costruiscono per compito, piuttosto che offrire un'infinità di opzioni che non hanno l'opportunità di usare nell'immediato, dato l'isolamento a cui siamo costretti. Perfekt: video lezione sull'uso e sulla costruzione di uno dei principali tempi verbali del tedesco.3/26/2020 Il perfetto (Perfekt) in tedesco è un tempo verbale che si utilizza per parlare del passato e che corrisponde al nostro passato prossimo, e come il nostro passato prossimo è un tempo composto, che si costruisce con il presente dell'ausiliare essere o avere (sein/haben) più il participio presente del verbo che dobbiamo coniugare al perfetto. Sarà dunque essenziale, per un corretto uso di questa forma verbale, conoscere bene il presente del verbo sein e del verbo haben oltre ad aver chiara la costruzione del participio presente in tedesco, considerando che, a seconda della tipologia di verbo (debole, forte o misto), vanno seguite regole differenti. Ho preparato e condiviso con i miei studenti del secondo anno una videolezione sull'argomento, in modo tale che potessero aver una risorsa in più nel momento dello studio autonomo, ma soprattutto per garantire a quanti non hanno la possibilità di essere presenti alle lezioni in streaming, di avere una spiegazione maggiormente esaustiva di quella offerta dal testo in adozione. Ho caricato sul mio canale YouTube la lezione, in modo che resti a disposizione di quei colleghi che, come me, sono alle prese con la didattica digitale e/o per quanti stanno imparando il tedesco. |
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Marzo 2021
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